Quando si parla di me, spesso si usa l’appellativo la “Pittrice dei cavalli”, non v’è cosa più vera.
Mi considero una pittrice poliedrica e completa ma, senza dubbio il binomio cavalli-arte è la perfetta armonia, è quello che preferisco dipingere ed è quello che genera in me un forte benessere e una moltitudine di sentimenti.
La creatività passa dal sentimento e la manifestazione di esso trova pittoricamente parlando, sfogo e creazione in maniera fluida e vivace soprattutto quando realizzo tele a tema equestre.
Recentemente mi è stata suggerita un interessante lettura che pur non confermando scientificamente nulla, osserva che, molte persone, dopo aver conosciuto i cavalli, si sono dedicate all’arte: pittura, scultura e letteratura sono solo alcuni degli esempi in cui sfocia la passione equestre.
Il dott. Robert M. Miller, veterinario californiano, famoso in tutto il mondo per aver ideato il metodo dell’Imprint Training, la celebre tecnica di addestramento dei puledri appena nati, affronta l’argomento del rapporto cavalli e arte in un libro dal titolo “The Passion For Horses & Artistic Talent – An Unrecognized Connection“.
Miller ritiene che vi sia un collegamento genetico in quelle persone che hanno una irresistibile passione per il mondo equestre, il tipo di passione che porta a rendere i cavalli il tema centrale della propria vita.
Attraverso innumerevoli interviste con persone “malate” di equitazione, ha scoperto che quasi tutti sono anche degli artisti. Potrei essere uno di questi esempi? Che ne pensate voi?